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venerdì 25 giugno 2010











MATERA:documento dei consiglieri comunali di opposizione

I Gruppi Consiliari di minoranza (PDL, Lista Tosto, Alleanza Materana, Mo.Ma., MpA, Matera Lab, Io Sud) rendono noto di aver congiuntamente formulato richiesta di convocazione del Consiglio Comunale di Matera ai sensi dell’art. 17, c. 6°, dello Statuto Comunale, norma che consente la convocazione dell’adunanza ad istanza di un quinto dei consiglieri comunali in carica. La richiesta nasce dall’esigenza – oramai improcrastinabile – di procedere alla elezione del Presidente del Consiglio Comunale, nonché di ricevere importanti chiarimenti anche in merito alla composizione della Giunta munici

A quasi tre mesi dall’insediamento del nuovo governo cittadino, Matera non solo non ha percepito neanche un segnale del tanto propagandato e millantato cambiamento gridato in campagna elettorale, ma ha ricevuto altresì numerose, inequivoche ed inequivocabili prove di totale sfaldamento della neo eletta maggioranza. I dati sono sotto gli occhi di tutti e sono di una chiarezza tale da non prestarsi ad interpretazioni diversificate: questa maggioranza non è sinora riuscita a trovare una sintesi intorno alla persona che dovrebbe ricoprire l’importante ruolo di Presidente del Consiglio Comunale. E’ giusto ricordare che, per espressa previsione normativa (art. 39 TU n. 267/2000), nei comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti la figura del Presidente del CC è obbligatoria e le funzioni vicarie possono essere esercitate dal consigliere anziano soltanto fino alla elezione del Presidente e per questioni istituzionali ben definite; dopo di che l’assemblea DEVE eleggere il Presidente sotto la cui guida le attività consiliari devono proseguire. La cosa, di per sé oggettivamente assai grave per le ricadute che ha avuto e continuerà ad avere sulla legittimità di tutti i deliberati assunti nella conclamata inosservanza delle ricordate disposizioni di legge, lo è ancor di più ove si considerino le pseudo motivazioni che sino ad oggi il Sindaco Adduce e parte della maggioranza che, apparentemente, lo sostiene hanno tentato di fornire a questa gravissima, intollerabile ed ingiustificabile situazione: ossia che vi sarebbero diversi precedenti in virtù dei quali la presidenza dell’assemblea sarebbe rimasta sotto l’egida del consigliere anziano anche per molti mesi, se non addirittura anni.

Il sindaco Adduce ha il dovere morale, prima ancora che politico/istituzionale, di dimostrare alla Città di avere una maggioranza che gli consenta di governare: non possono esistere all’interno di una stessa coalizione maggioranze diverse, ossia una che è in grado di assicurare al Sindaco l’approvazione delle linee programmatiche ed un’altra (allo stato inesistente) che non riesce ad eleggere il Presidente del Consiglio.

Farebbe meglio il Sindaco Adduce a dire pubblicamente che una o più frange della maggioranza di governo cittadino uscita dalle urne si è defilata ovvero che, all’esito delle primissime scelte di governo della città, l’originaria maggioranza si è ridotta ad un numero inferiore rispetto a quello (definito enfaticamente bulgaro) emerso dalla ultima tornata elettorale.

Non si tratta di una questione squisitamente formale poiché dalla elezione del presidente della assise municipale dipendono altre e non meno importanti decisioni, tra le quali è doveroso rammentare la costituzione dell’Ufficio di Presidenza, la costituzione dei Gruppi Consiliari e della Conferenza dei Presidenti dei gruppi Consiliari, la formazione e l’effettivo funzionamento delle Commissioni consiliari.

La verità è che, rispetto ai delicati equilibri che tale decisione sottende, la coperta rimane sempre troppo corta. La sensazione che ne deriva è che, fino a quando nell’ambito del centro sinistra non si saranno spartiti incarichi e ruoli politici che possano reciprocamente soddisfare le varie anime che compongono la coalizione in ambito cittadino, provinciale e regionale, la nostra Città continuerà a non essere governata.

In merito alla seconda questione relativa alla composizione della Giunta Comunale esistono altri importanti interrogativi che attendono risposte. Ci si riferisce in particolare alla posizione dell’assessore Bengiovanni, le cui dimissioni non risulta siano mai rientrate e/o siano state ritirate; prova ne è che nelle poche occasioni in cui si è riunito l’organo giuntale, la Bengiovanni non è mai stata presente. Un’assenza ancora più rilevante se posta in relazione alla delicatezza delle tematiche concernenti la gestione dell’igiene urbana in città, soprattutto per l’urgenza della questione discarica de La Martella dove dovrebbero confluire a breve rifiuti non prodotti dalla nostra comunità, anche per la supina accettazione da parte dei nostri amministratori e del sindaco, attuale titolare della delega.

Si tratta di dati di non poco conto poiché, per espressa previsione normativa, la Giunta municipale può e deve funzionare col numero minimo di otto assessori. Di conseguenza, anche sotto quest’ultima prospettiva, l’amministrazione Adduce sta nascondendo alla Città una situazione di torbido contrasto, che, a ben guardare, non le consentirebbe di governare, tenuto conto che trattasi di una decisione ormai consolidata e mai revocata, che ne esclude la natura temporanea prevista dallo Statuto. Mentre su questioni così delicate si lascia trascorrere inesorabilmente il tempo, già poco, a disposizione, i problemi che attanagliano la città diventano sempre più stringenti. L’elenco delle domande a cui sinora l’amministrazione di centro sinistra non ha dato e (il che è ancora più grave) non è nella condizione di dare risposte, potrebbe dispiegarsi all’infinito, tali e tante sono le questioni di primaria importanza che meritano di essere affrontate e risolte nell’interesse dei cittadini. Una situazione che non può essere più tollerata viste le urgenze che bussano alle porte e che potrebbero aggravarsi ulteriormente da un momento all’altro. Il senso di responsabilità deve prevalere e non si può essere sordi alle istanze e sollecitazioni, né sminuire o banalizzare richieste legittime a domande che l’intera città rilancia a gran voce.

Nei limiti delle proprie limitate possibilità, la minoranza consiliare continua incessantemente a denunciare la colossale presa in giro che il Sindaco Adduce e la sua psuedo maggioranza di governo stanno attuando in danno dei cittadini materani. Ora però è tempo di assumere una posizione chiara ed inequivocabile che veda protagonisti tutti i cittadini materani di buon senso: non si può restare inerti di fronte ad un atteggiamento prepotente ed arrogante come questo, non si può essere complici di un silenzio esiziale per la nostra comunità, non si può e non si deve continuare a garantire un appoggio – sia pure indiretto – a questo modo scorretto di fare politica e, soprattutto, di ritardare l’avvio serio della politica di rilancio della città. Per questo i Consiglieri di minoranza chiederanno a tutti i materani di far sentire la propria voce, indipendentemente dall’appartenenza politica, aderendo a quelle iniziative che saranno messe in campo, da questo momento in poi, nell’esclusivo e superiore interesse della collettività e di una città che non può più permettersi di attendere o di continuare a differire a data da destinarsi la risoluzione dei suoi problemi. Non c’è più tempo per l’attesa o per i giochi di potere. Ora è giunto il tempo delle indifferibili risposte sui vari temi.

Per questo motivo sin da ora si invita la cittadinanza tutta, nonché i materani – di qualsiasi colore politico – eletti nelle Istituzioni, a prendere parte al presidio che inizierà presso la discarica di La Martella, dalla mezzanotte del giorno 30 giugno e che proseguirà ad oltranza, fino a revoca dello scellerato provvedimento.

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