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sabato 5 marzo 2011

 COLDIRETTI: UNA CATASTROFE ANNUNCIATA

I dirigenti dell’Organizzazione agricola lucana hanno incontrato gli imprenditori agricoli del Metapontino duramente colpiti dal maltempo.

Si sono riuniti ieri sera a Metaponto imprenditori agricoli e dirigenti Coldiretti Basilicata per fare un primo bilancio sugli ingenti danni causati dalle esondazioni dei fiumi e mettere a punto le strategie da adottare per far ripartire il settore primario lucano. Dall'incontro, molto partecipato, è emerso che la catastrofe poteva essere evitata. Da anni Coldiretti Basilicata sollecita gli organismi governativi a prendere seri provvedimenti per la messa in sicurezza dell'intero territorio regionale. Campanelli d'allarme si erano avuti con le esondazioni degli scorsi mesi puntualmente denunciate da Coldiretti. L’esondazione attuale del Bradano è una fotocopia accentuata di quella del 12 dicembre del 2008; il ponte della ferrovia e lo svincolo in concomitanza della SS 106 hanno deviato il naturale corso del fiume che oggi ha rotto gli argini ed ha provocato disastri a danno delle aziende agricole circostanti.

È si un evento eccezionale ma i danni si potevano evitare. La Regione, i Comuni, l’Amministrazione Provinciale, l’Autorità di Bacino ecc..., sapevano di questo fiume costretto ad una curva innaturale.
Purtroppo oggi si contano i danni e si guardano mesi di lavoro degli agricoltori andati in fumo. Si guarda il tempo e si ha timore che l’evento eccezionale possa ripetersi. Migliaia di ettari di colture della piana del Metapontino, che da sola produce circa il 70% della frutta e degli ortaggi regionali, sono stati portati via dall'acqua. I danni si ripercuoteranno anche sulle annate future perché le piantagioni che restano allagate rischiano l’asfissia. Ma anche in collina e montagna si registrano aziende agricole e zootecniche sparite o interdette alla coltivazione. In tutta la regione si denunciano strade rurali interrotte, frane nei campi agrari, canali esondati, dilavamenti delle colture seminate. Il settore primario lucano è in ginocchio.
I dirigenti Coldiretti attendono l’operatività della Regione. Dopo gli interventi di emergenza si devono mettere in campo le azioni positive per far ripartire l’economia locale e le imprese agricole. Sicuramente la priorità massima è rappresentata dal ridare subito un tetto e relative strutture aziendali a quelle famiglie che si sono viste spazzare dalla furia dell’acqua tutti gli strumenti del loro lavoro. Si chiede non solo la puntuale verifica dei danni per avanzare il riconoscimento di calamità ma soprattutto un vero piano di intervento con l’indicazione delle opere da realizzare in via prioritaria, che si dia definitivamente corpo ai contratti territoriali di manutenzione da affidare alle imprese agricole che sicuramente sapranno meglio salvaguardare il territorio invece che profondere danaro pubblico in progetti “politico-sociali” che non assicurano certezza di lavoro né effetti concreti di opere utili.

Dispiace- ha affermato il Presidente Coldiretti Basilicata Piergiorgio Quarto- essere stati profeti inascoltati in questa situazione. Avevamo più volte portato a conoscenza Comuni e Regione dei gravi rischi eppure non si è provveduto a realizzare un piano idrogeologico regionale capace di preservare il lavoro degli imprenditori agricoli e la sicurezza dei cittadini. È davvero arrivato il momento di agire. Attendiamo un tavolo di confronto con la Regione cui indicare le priorità ed i tempi di realizzazione con le relative verifiche di avvenuto completamento. L'agricoltura non può pagare il salato conto di farraginosi meccanismi burocratici.”

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