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venerdì 18 marzo 2011

RADICE: Interviene sulla sentenza della Corte dei Conti.


Potrei ritenermi soddisfatto della sentenza della Corte dei Conti, in cui esclude la mia persona dalla responsabilità diretta sulla corresponsione della doppia indennità ai Consiglieri regionali eletti al Senato della Repubblica. E però più volte sulla stampa sono stato additato tra quelli che hanno permesso che ciò si potesse verificare, dando la possibilità a qualche “sciocco irresponsabile” di intervenire nel merito senza avere la benché minima conoscenza dei fatti e della norma e all’attuale Assessore regionale Rosa Mastrosimone di scaricare, nella sua memoria difensiva, tutta la responsabilità sui Dirigenti regionali (me e il Dott. Ferdinando Giordano). Ho dovuto più volte intervenire sulla stampa per chiarire che non era possibile per me o per chiunque nella mia funzione non pagare. Se io fossi stato condannato a risarcire il danno si sarebbe aperto un precedente legislativo inaudito. L’indennità di carca è in relazione alla funzione di Consigliere, che è riconosciuta dal Consiglio Regionale con la proclamazione degli eletti. E’ lo stesso organismo che ne decreta la perdita di funzione con la surroga di altri Consiglieri per consentire che l’assemblea REGIONALE (n.30 in Basilicata) sia sempre nel pieno del suo assetto. Tutto questo avviene con atti che poi divengono vincolanti per gli Uffici. Riconoscere la mia colpevolezza per aver pagato l’indennità, significava, e qui l’assurdo, assumere che un qualsiasi Dirigente poteva o può di sua spontanea volontà far venir meno le funzioni dei Consiglieri regionali e quindi ridurre di botto, senza surroga, il numero degli stessi nel qual caso da 30 a 26. Ma in questa vicenda Kafkiana ci sono gravi responsabilità politiche, oltre quelle morali per chi, percependo una doppia indennità, dichiara la restituzione e nei fatti non lo fa. Vi sono responsabilità politiche perché chi doveva procedere a convocare il Consiglio regionale per gli atti consequenziali non lo fa (Presidente o Vice Presidente incaricato). I tempi si allungano perché qualcuno solleva il dubbio che in sostituzione del candidato Presidente non eletto debba sostituirlo un altro del listino. Un’altra assurdità sulla qualcosa l’Ufficio di Presidenza, qui forse la responsabilità dell’intero Ufficio e del Direttore Generale, chiede lumi legali. Bastava leggere bene la norma, visto che ci troviamo in un organismo legislativo ovvero dove le leggi si fanno e si appliccano o chiedere con una semplice telefonata al Ministero degli Interni per risolvere nel volgere di un attimo il problema. Il provvedimento di decadenza e di surroga approda in Consiglio regionale il 24 giugno 2008 (tre mesi dopo), esattamente il primo Consiglio utile dopo che la Giunta per il Regolamento del Senato nella seduta del 10 giugno 2008 solleva per più di qualche Senatore (tra cui Antezza, Chiurazzi, Di Gilio e Latronico) l’incompatibilità della duplice funzione, pena la perdita delle funzioni di Senatore. Quando si dice il caso o la combinazione. Come si può ben comprendere le responsabilità sono tutte in capo alla parte politica soprattutto di chi doveva provvedere a non mettere altri nelle condizioni di pagare e di essere condannati. Per questo non comprendo quale responsabilità potesse mai avere il Direttore Generale trovandosi nelle mie stesse condizioni. Mistero!

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