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mercoledì 26 novembre 2014

"Blocco reflui: non sia una mera operazione distensiva"

I controlli siano seri, ma non saranno comunque sufficienti. Occorre dare contenuti ad una diversa vision di sviluppo.

Il Coordinamento di Associazioni e Cittadini in Presidio a Pisticci per chiedere risposte urgenti e risolutive su alcune problematiche connesse alla salute delle persone e alla qualità dell’ambiente in cui esse vivono prende atto con massima attenzione delle decisioni maturate all’ultimo incontro regionale (tenutosi martedì 25 novembre) in tema di reflui petroliferi trattati nell’impianto di Tecnoparco Valbasento. E’ fatto nuovo e rilevante l’intesa sullo stop delle attività di trattamento per un mese a partire dal primo dicembre prossimo. Il Coordinamento riconosce al Comune di Pisticci, che ha ritenuto di incontrare ed informare tempestivamente il Presidio in un momento pubblico, di aver chiesto ed ottenuto questa misura. L’occasione sia adesso davvero utile a far ampia luce sul ciclo dei reflui trasportati in Valbasento, peraltro ancora sotto inchiesta dall’Antimafia. Un siffatto provvedimento potrà avere un valore sostanziale se in questo mese saranno davvero messe in campo tutte quelle azioni utili non solo a rimuovere ogni dubbio sulla radioattività presente nei reflui, ma anche su tutti gli altri aspetti del trattamento che continuano a non convincerci. Azioni di questo genere dovranno essere messe in campo dando prova di saper superare il cortocircuito controllori – controllati, denunciato e mai rimosso anche in relazione ai rapporti Consorzio industriale – Tecnoparco. Si garantiscano anche controlli indipendenti e si ricorra ad organi terzi e dall’elevato profilo scientifico. Dovrà essere, quello venturo, il mese del rigore scientifico, della completezza d’indagine e della trasparenza. Quella dei reflui in Valbasento, vogliamo ribadirlo, non è una questione da approfondire soltanto sotto il profilo, pur delicatissimo, della radioattività. Prima di scoprirla sussistevano già tutti i presupposti per uno stop dell’impianto. Adesso la questione radioattività non sia un paravento, rimosso il quale si ritiene di aver risolto il problema. Sull’importante iter che si andrà a consumare riteniamo utile poter conoscere i documenti posti alla base del recente provvedimento e quelli che ne costituiranno lo sviluppo e l’essenza in termini operativi, analitici e di risultati. Chiediamo, inoltre, che il Coordinamento sia coinvolto direttamente anche attraverso la previsione di un ruolo di controllo e partecipazione ai tavoli istituzionali. Le nuove attività di verifica e controllo, che si ritiene necessario conoscere in maniera più dettagliata, peraltro, non dovranno interessare solo i reflui del petrolio, ma anche tutti quelli destinati allo smaltimento presso Tecnoparco, in considerazione dell’ampiezza dei codici di trattamento ammissibili nell’impianto, inerenti rifiuti liquidi praticamente di ogni tipo. Il Coordinamento, costituito da 31 realtà associative e numerosi cittadini, preoccupati per il futuro della propria comunità ed interessati a veder create prospettive di sviluppo sostenibile irrinunciabile per veder adeguatamente tutelati l’ambiente e la salute umana, ritiene che suddette prospettive debbano tenere conto della severa incidenza che alcune attività hanno avuto sul territorio di Pisticci, nella storia passata ed anche in quella più recente in termini di impatto ambientale. Di questo aspetto occorre tenere conto affinché possa maturare anche nelle istituzioni e nella politica una visione più saggia, in base alla quale, adesso, occorre allentare la pressione ambientale sull’intero territorio. Le attività più suscettibili di avere un impatto considerevole, tenendo conto dei carichi ambientali gravanti su questo territorio, devono lasciare il posto ad una diversa mission che, peraltro, nel caso di Tecnoparco, sarebbe più coerente con le premesse poste alla base della sua stressa creazione. Ben si comprende, pertanto, per quale ragione un mese di stop ai reflui rappresenta una buona notizia a patto che questo tempo non abbia come scopo il solo stemperamento della tensione in atto e rappresenti soltanto un conto alla rovescia finalizzato esclusivamente a ripristinare il prima possibile la situazione ex ante. Un mese di stop è in ogni caso insufficiente per attuare quell’urgente cambio di rotta nelle prospettive di sviluppo del nostro territorio, che adesso deve poter coltivare nuove ambizioni incentrate sulle politiche della sostenibilità, lasciandosi alle spalle l’enorme tributo pagato ad uno sviluppo imposto, irresponsabile, nocivo ed improduttivo. Nel ribadire, innanzitutto al prossimo Consiglio comunale di Pisticci, che le nostre richieste, oltre ai reflui, riguardano anche le esigenze di verità sull’incidente all’oleodotto in zona Spezzacatene e di chiarezza sull’impugnativa del decreto Sblocca Italia, il Coordinamento di Associazioni e Cittadini resterà in Presidio il tempo necessario per portare a compimento una prima fase di sensibilizzazione e rivendicazione. Successivamente, sarà strutturato con l’intento di seguire in maniera permanente tutte le dinamiche che andranno a svilupparsi intorno alle urgenti questioni per le quali è sceso in piazza.
Il Presidio intende avere un ruolo nel faticoso processo di ricostruzione del futuro di questa comunità, che dovrà essere lontano dal ciclo del petrolio e degli inquinanti. Un futuro nel quale Pisticci non faccia più rima con miasmi, reflui, radioattività e tumori.

Coordinamento di Associazioni e Cittadini in Presidio

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