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domenica 28 febbraio 2016

Lucani nel mondo, Benedetto: diamo un volto nuovo alla Crlm

Il presidente della Commissione Lucani nel mondo e il presidente del Consiglio regionale Lacorazza, insieme ai vicepresidenti della Crlm Mollica e Giulio, hanno invitato l’Assemblea a proporre idee e progetti per coinvolgere i giovani nelle Associazioni.

(ACR) - “Essere qui a undicimila chilometri dall’Italia e incontrare tanti lucani che sono giunti da diverse parti del mondo mi ha emozionato particolarmente facendo emergere più forte il senso di identità e di appartenenza alla comunità”. Così il presidente della Commissione regionale Lucani nel Mondo, Nicola Benedetto nell’aprire ieri i lavori dell’Assemblea annuale dopo aver salutato e ringraziato per l’ospitalità la direttrice dell’Istituto italiano di cultura, Maria Mazza e il console generale d’Italia a Buenos Aires, Riccardo Smimmo per aver voluto testimoniare la sua vicinanza alla comunità lucana. “E’ la mia terza assemblea come presidente della Crlm – ha proseguito Benedetto rivolgendosi alla numerosa platea di emigrati lucani -. Dopo Matera e Viggiano siamo qui a Buenos Aires ed è proprio dalla capitale dell’Argentina che vogliamo invitarvi a tracciare nuovi percorsi, a trovare nuove idee per coinvolgere più fattivamente anche quei giovani di nuova emigrazione che sono una risorsa da mettere in rete”. Benedetto ha poi fatto riferimento alle richieste di chi, avendo superato i dieci anni alla guida delle associazioni, chiede una modifica alla legge regionale per continuare a svolgere il ruolo di presidente. “Ritengo essenziale - ha detto - che avvenga un cambio generazionale alla guida dei vostri organismi per dare un volto nuovo alla Commissione e nuove traiettorie per i prossimi anni”. “I giovani sono gli ambasciatori di una Basilicata proiettata verso il futuro, con la consapevolezza della nostra storia e delle nostre radici”: lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza nel suo intervento sottolineando che “occorre coniugare memoria e futuro, identità e prospettiva e che Matera 2019 sarà il luogo per raccontare una Basilicata, un Mezzogiorno, un’Italia diversa”. Riguardo al sistema associativo della Crlm, Lacorazza ha evidenziato che “rispetto al passato sono stati fatti importanti passi in avanti”. “Negli anni scorsi - ha affermato – avevamo rilevato un certo sfilacciamento nella rete dei lucani nel mondo. Abbiamo, pertanto, lavorato per rafforzare questa rete e offerto nuovi impulsi, non sempre raccolti positivamente. Ora – ha concluso - è il momento di un cambiamento di rotta altrimenti questa esperienza nei prossimi anni rischia di svuotarsi di contenuti”. Il vicepresidente Mollica ha fatto riferimento alla nuova emigrazione, quella verificatasi in seguito all’ultima crisi economica. Crisi che ha spinto molti giovani a cercare nuove opportunità all’estero. “Una emigrazione – ha detto - che forse non siamo stati capaci di intercettare. In un mondo che sta cambiando è necessario adeguarsi alle nuove richieste e pensare a nuovi progetti e quelle poche risorse finanziarie a disposizione - ha sottolineato – devono essere finalizzate a questi obiettivi se si vuole avviare un vero processo di rinnovamento”. Dello stesso avviso anche il vicepresidente della Crlm, Vito Giuzio secondo il quale è utile un cambio di passo. “Proviamo a dare tutti insieme – ha detto rivolgendosi ai lucani presenti – una nuova identità alle associazioni”.
Subito dopo si è aperto un dibattito fra tutti i delegati provenienti dai diversi paesi dell’America latina, del nord America, dell’Europa, dell’Australia e del Sud Africa. Confronto che proseguirà nella giornata di oggi per giungere, in serata, all’approvazione del piano annuale 2016 e di quello triennale 2016-2018. In apertura dei lavori ha preso la parola il console generale d’Italia a Buenos Aires, Riccardo Smimmo il quale ha espresso parole di apprezzamento nei confronti della Regione Basilicata “per come sa essere fattivamente vicina alla sua comunità all’estero”. I lavori della prima giornata sono conclusi con la proiezione di tre filmati, uno del Museo dell’emigrazione lucana “Nino Calice” e due cortometraggi presentati da Paride Leporace, direttore della Fondazione Lucana Film Commission, “Flipo con la Basilicata” di Nicola Bisceglia e “Matera inCanta Dante”.

IL SINDACO REPLICA ALLA NOTIZIA APPARSA SU “IL FATTO QUOTIDIANO” “INQUALIFICABILE E FALSA LA MIA CACCIATA DALLA FONDAZIONE”

“A volte la disinformazione assume valori di stravagante disinvoltura”. Così il sindaco Raffaello de Ruggieri risponde all’articolo pubblicato su ‘Il fatto quotidiano’ firmato da Paola Zanca dal titolo: ‘Matera, il logo e le mani di Pittella sul 2019’. “La notizia apparsa su Il Fatto quotidiano sulla cacciata del sindaco di Matera dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 rappresenta – prosegue de Ruggieri – la testimonianza più eloquente di una informazione che quando finisce di essere artefatta diviene inveritiera. Il sindaco di Matera si è dimesso da presidente della Fondazione, deputata ad attuare il dossier che ha supportato la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura per il 2019, per un elementare e inevadibile obbligo di legge, stranamente non segnalato dagli originari estensori dello Statuto della Fondazione stessa. Infatti – prosegue – egli risulta incompatibile ai sensi dell’art. 13, comma 3 del Decreto legislativo 8 aprile 2013, n.39 sull’anticorruzione. Questa normativa impedisce infatti al sindaco di ricoprire la carica di presidente di un ente di diritto privato, come la Fondazione, sottoposto a controllo. La cacciata di presunti barbari per presunte risse appartiene, quindi all’immaginaria, fantasiosa e infondata valutazione della redattrice della notizia pubblicata di cui si chiede la immediata rettifica per la sua inqualificabile falsità – conclude il sindaco.

Per il Sindaco di Potenza, l'importante è esserci, sia che si tratti di una battaglia tradizionalista sul gender o di una opposta come quella di Polese e Luxuria.

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 Per il Sindaco di Potenza, l'importante è esserci, sia che si tratti di una battaglia tradizionalista sul gender o di una opposta come quella di Polese e Luxuria.
Che un sindaco debba essere sempre presente, a ogni occasione, evento o cerimonia, rimane questione discutibile, ma per quanto se ne possa discutere, di certo, è prassi consolidata. Si presenti un libro o si celebri un anno di attività politica di un consigliere di un determinato partito, il sindaco pare non possa mancare.
Rientrerà nei compiti primari, evidentemente, della massima autorità comunale, contribuire alla buona riuscita di ogni manifestazione. Può accadere però che se ne interpretino le intenzioni politiche, le vicinanze o le affinità.
Quindi se un sindaco partecipa alla presentazione di un libro sul gender, scritto da Aurelio Pace, si potrebbe pensare che la sua partecipazione tracimi il presunto dovere istituzionale e significhi anche comunione di vedute o per lo meno vicinanza di idee. Poi capita che lo stesso sindaco partecipi a una convention totalmente politica del PD, dopo pochi giorni, organizzata per celebrare un singolo consigliere, nella quale si parla anche della posizione personale e politica dello stesso consigliere e del partito sullo stesso tema, confermata dalla presenza di Luxuria, e la confusione aumenta.
Evento politico, infatti, su temi politici, perbacco, dove presenze istituzionali non sono previste, e quindi la confusione aumenta. Perchè è presente il sindaco? Perché è del PD o perchè sposa i temi del convegno? Ma sì, l'importante è esserci, per una battaglia tradizionalista come quella di Pace e per una battaglia opposta come quella di Polese e Luxuria.
Come si dice, rispetto per tutti o amico di tutti, una vera e propria rivoluzione, che chiarisce come ci si possa progettare buoni per ogni stagione, situazione o evoluzione.

Luciano Petrullo, Portavoce Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Città di Potenza

FIPE-CONFCOMMERCIO: COME CAMBIANO LE ABITUDINI DEI LUCANI AL BAR E AL RISTORANTE

Dall'apericena - fenomeno del tutto nuovo, ovvero il mixage tra il rito dell'aperitivo e un pasto propriamente detto, di solito la cena, che è diventato un appuntamento centrale tra i giovani – al più tradizionale pasto veloce sono cambiate le abitudini anche dei lucani al bar, pub o ristorante. Mangiare fuori casa è in alcuni casi una necessità dettata dai ritmi del lavoro ma sempre piu’ spesso è anche l’occasione di svago o di un esercizio di libertà che porta a sperimentare nuovi modelli di cucina. La Fipe-Confcommercio ha studiato le nuove tendenze partendo dalla fotografia del settore: le attività di ristorazione in Basilicata – 2.666 (1.717 in provincia di Potenza e 949 in quella di Matera), di cui circa il 60% è costituito da bar e pub. Si è finalmente interrotta la dinamica di contrazione che era iniziata nel 2008 – secondo la Fipe – e oggi abbiamo la conferma che il fuori casa è un universo economico e sociale sempre più importante. Intanto è in controtendenza da noi l’andamento delle consumazioni rispetto alla situazione generale: dal 2010 ad oggi sono diminuiti dell’8,5 per cento i consumi nei bar e del 7,9% nei ristoranti; perdono terreno persino cappuccino e cornetto mattutini (-3,3%): nei bar-pub lucani la tendenza delle consumazioni è considerata invariata nel 58,3% degli esercizi rispetto allo scorso anno; diminuita per il 25% degli esercizi e aumentata per il 16,7%. Quanto alla frequenza degli utenti lucani: l’8,3% tutti i giorni è al bar-pub-snack bar; il 50% 2-3 volte a settimana; il 16,7% una volta a settimana il 16,7% una volta al mese ; l’8,3% non ci va mai. I pubblici esercizi rappresentano sempre più un luogo di incontro e di aggregazione per i giovani tra i 18 ed i 25 anni (46,6%) e per gli ultra sessantenni (38,9%), mentre per gli altri resta soprattutto un luogo in cui consumare. Le modalità di consumo appaiono abbastanza diversificate: prevale il rito della colazione (46,7%) anche se in flessione rispetto al 2010, mentre meno abituale e in leggera flessione è risultato il consumo di aperitivi (13,9%). I consumatori più assidui sono il pubblico di sesso maschile: tra questi infatti il 31,6% ha dichiarato di essere entrato in un bar tutti i giorni e il 25,4% almeno 2-3 volte a settimana. Tra il pubblico femminile, invece, ben il 30,5% ha affermato di non essere entrata in un bar (era il 25,9% nell’indagine del 2010). La Fipe distingue tre tipologie di utenza: “heavy consumer”, ovvero tutti coloro che consumano almeno 4-5 pasti fuori casa in una settimana; gli “average consumer”, che consumano almeno 2-3 pasti fuori casa in una settimana e, infine, i “low consumer” che consumano raramente un pasto fuori casa, ovvero circa 2-3 pasti in un mese.
E quali sono i luoghi prediletti dei consumi fuori casa? Bar caffè e bar pasticcerie si confermano i luoghi della colazione (con una percentuale intorno al 92%), ogni giorno (e con una spesa media di 2,50 euro), la pizzeria è il “luogo principe” della cena infrasettimanale, scelta almeno tre volte alla settimana, che spendono mediamente 22,40 euro. Il 63,6% della popolazione pranza fuori casa nel weekend, almeno tre volte al mese e spende indicativamente 18,6 euro. Mentre il 66,8% degli italiani cena fuori casa nel weekend almeno 3 volte al mese prediligendo ristoranti e trattorie con uno scontrino medio di 19.10 euro.
Parlando inoltre dell’evoluzione che nel corso degli anni ha contraddistinto la fisionomia del bar-pub, è possibile vedere come l’offerta e la tipologia di locale si sia gradualmente differenziata in molteplici forme.
"L'importanza della ristorazione – afferma Michele Tropiano, presidente Federalberghi e dirigente Confcommercio - è dimostrata dall’alto gradimento per i nostri piatti grazie all’impegno dell’Unione Cuochi lucani, alla passione di tanti giovani professionisti. La cucina lucana e mediterranea è la più apprezzata e la più imitata al mondo e per i turisti stranieri è uno dei principali motivi di viaggio, addirittura il primo per ritornarci. Nonostante ciò, spesso non riusciamo a valorizzare adeguatamente le potenzialità che il settore potrebbe esprimere attraverso efficaci azioni di promozione e comunicazione". "Nella ristorazione una certa aria di ripresa c' è ma – mette in guardia Tropiano - non tutto però va a gonfie vele: il settore è caratterizzato da forte densità e competitività imprenditoriale, non sostenute da un tessuto produttivo abbastanza robusto. Questo si traduce in un numero molto elevato di chiusure. Per il settore bar-pub invece si registra una buona impronta di innovazione da parte dei giovani”. Infine la strategia di Confcommercio: promuovere e supportare concretamente un'integrazione sistemica tra i settori del ricettivo, dell'accoglienza, dell'intermediazione, dell'enogastronomia, della cultura e dell'intrattenimento in genere, è il modo più efficace per valorizzare il nostro patrimonio di risorse e di imprese. Un esempio su tanti: mangiare davanti il lago del Pertusillo in uno scenario naturalistico puntando sulla qualità dell'accoglienza, dei luoghi e dei servizi.




SANT'ANGELO LE FRATTE, Polifunzionale Area Cantine sul tema CO2 , " PROGRAMMA UE 2014-2020 Protocollo di kioto, attuazione dell'art. 3"

"Ci sarà un momento in cui le generazioni future si chiederanno: «A cosa pensavano i nostri genitori? Perché non si sono svegliati quando ne avevano la possibilità?» Prepariamoci sin d'ora a rispondere a questa domanda".
Mercoledi 2 Marzo ore 19: a SANT'ANGELO LE FRATTE , Polifunzionale Area Cantine sul tema CO2 , " PROGRAMMA UE 2014-2020 Protocollo di kioto, attuazione dell'art. 3" Interverranno il Dott. Michele Ottati (ex Commissione europea Bruxelles - Capo unità gestione dei mercati agricoli) e Dott. Cipollaro Salvatore Dip. Agricolo e Forestale Regione Basilicata.


Michele Laurino
Sindaco di Sant'Angelo Le Fratte

sabato 27 febbraio 2016

ANNULLATA PER METEO AVVERSO LA SESTA REGATA DEL MEGALE HELLAS

E’ stata annullata per condizioni meteo-marine avverse la sesta regata della quinta edizione del Campionato Invernale del Mar Ionio - Trofeo Megale Hellas prevista domani 28 febbraio al Porto degli Argonauti di Marina di Pisticci. I giudici di gara della Fiv (Federazione italiana vela) hanno deciso di non far disputare la regata poiché, secondo i bollettini meteo, si prevedono dalle prime ore di domenica raffiche attorno agli 80 km/h, che tra il pomeriggio e la sera potrebbero raggiungere i 100-110 km/h. Le zone maggiormente esposte a intense mareggiate sono quelle Joniche, del Basso Adriatico e del Metapontino con previsione di mari in burrasca. Il Comitato Organizzatore, accogliendo la richiesta della maggior parte degli armatori e regatanti, ha anticipato la prossima regata ai giorni 12 e 13 marzo in sostituzione di quella prevista per i giorni del sabato e domenica di Pasqua (26 e 27 marzo). Nel prossimo weekend di regata le gare si svolgeranno nei due giorni di sabato 12 marzo e domenica 13 marzo in modo da recuperare la regata annullata oggi.

CECAM: MARZO IN ROSA


Denominazione di origine comunale: istituita la commissione Una marcia in più per la valorizzazione delle filiere agroalimentari

Con decreto a firma del sindaco Alesio Valente, è stata istituita la Commissione per l’attribuzione del riconoscimento della Denominazione di origine comunale (De.Co), marchio che dovrà tutelare le produzioni locali. Di essa faranno parte sei professionisti, esperti nei settori dell’agroalimentare, del commercio, dell’artigianato, delle tradizioni locali, dell’associazionismo. Figure scelte sulla base dei curriculum giunti in Municipio a seguito dell’avviso pubblicato lo scorso dicembre, dopo l’approvazione – da parte del consiglio comunale – del regolamento per la tutela e la valorizzazione delle attività e dei prodotti agro-alimentari, artigianali e artistici tradizionali locali. I nomi: Beniamino D’Agostino, Antonio Cucco Fiore, Maria Desiante, Domenico Maraglino, Michele Erriquez, Michelantonio Schiavulli. Pasqua De Carlo sarà invece membro supplente. In particolare, la Commissione avrà il compito di individuare le eccellenze agro-alimentari del territorio, definire i disciplinari di produzione e proporre attività tese alla valorizzazione dei prodotti. I commissari presteranno la propria opera a titolo completamente gratuito, restando in carica fino al termine del mandato amministrativo. A loro sono andati gli auguri di buon lavoro del primo cittadino e degli assessori alle attività produttive ed al turismo, rispettivamente Sergio Varvara e Michele Naglieri: «La Commissione – dicono Valente, Varvara e Naglieri - è composta da persone qualificate, legate al mondo dell’agricoltura, incuriosite ed interessate dal progetto, che si sono messe a disposizione della città consapevoli che non riceveranno nemmeno un rimborso spese per il lavoro che svolgeranno. Per questo le ringraziamo sinceramente: col loro impegno e le loro capacità consentiranno a Gravina di dotarsi di uno strumento, come il marchio De.Co, che è la carta d'identità di un prodotto ed è utilissimo per legarlo ufficialmente ed inequivocabilmente al territorio di provenienza. Insomma, un bel passo in avanti in un settore che è cresciuto nonostante la crisi. Una nuova azione per far ripartire il lavoro e lo sviluppo della città».

A.B.F.O. - “EUROPA SOLIDALE” Oggi le prime due visite nel poliambulatorio “Il mio dottore”

Entra nella piena operatività il Progetto “Il mio dottore” di A.B.F.O. (Associazione Benefica Fulvio Occhinegro) e Associazione “Europa Solidale”: nella mattinata odierna (sabato 27 febbraio) presso il nuovo poliambulatorio, ubicato presso il Centro A.B.F.O. in via Lago di Montepulciano a Taranto, sono state effettuate le prime visite odontoiatriche gratuite a due giovani tarantini di 10 e di 16 anni. Si tratta di due ragazzi appartenenti al novero di circa 250 famiglie e persone indigenti che vengono sostenute e assistite quotidianamente da A.B.F.O. 
Sono i primi due pazienti ad usufruire di questa struttura polispecialistica che, inaugurata il 22 gennaio scorso, comprende ambulatori di odontoiatria, oculistica, pediatria, dermatologia, otorino, medicina sociale.
Le due Associazioni mettono a disposizione l’opera di circa trenta medici specialisti, che prestano gratuitamente la loro professionalità a favore dei meno fortunati. A.B.F.O. provvede, tra l’altro, a selezionare le richieste di visita organizzando il calendario delle attività in base alla disponibilità dei medici volontari. L‘Associazione “Europa Solidale”, in particolare, ha provveduto all’allestimento degli ambulatori odontoiatrici dotati di due “riuniti”, sterilizzatrice e imbustatrice che, grazie a una prima dotazione di materiale sanitario e di consumo del valore di 4.500 euro, da oggi sono in grado di poter prestare cure odontoiatriche. L’Associazione “Europa solidale” è nata da un’idea dei Fratelli della Loggia “Europa” n.1444 di Taranto del Grande Oriente di Italia, della quale Pierfilippo Marcoleoni è Maestro Venerabile; l’Associazione, che opera nel solco della Federazione Italiana di Solidarietà Massonica del Grande Oriente d’Italia, accoglie tutti i cittadini, anche i non massoni, perché la via del bene deve poter accomunare tutti gli uomini a differenza delle proprie diversità di opinione, di sesso, di razza e di religione. Grande soddisfazione è stata espressa da Pierfilippo Marcoleoni, vicepresidente della Associazione “Europa Solidale”: «lo sguardo felice di questi due ragazzi ci ripaga degli sforzi che, come Associazione “Europa Solidale” e A.B.F.O., abbiamo compiuto per costruire questo che, solo qualche mese addietro, sembrava un sogno irrealizzabile, ma che ora, mattone dopo mattone, è una solida realtà».
«Proprio due anni addietro – ha ricordato Pierfilippo Marcoleoni – abbiamo iniziato a collaborare con A.B.F.O., un fiore all’occhiello del Terzo settore tarantino, fornendo generi alimentari per contribuire ad alleviare le necessità di famiglie disagiate, derrate che sono trasportate settimanalmente presso il Centro A.B.F.O. dove si realizza così un esempio di concreta solidarietà per tutta la città». «È poi iniziato un cammino comune per costruire il nuovo poliambulatorio: ringrazio, in particolare, i nostri Luca Tagliente e Giuseppe Russo che hanno redatto tutte le relazioni tecniche per ottenere l’autorizzazione dalla ASL, e soprattutto “Asili Notturni” Onlus di Torino, capofila della Federazione Italiana di Solidarietà Massonica, attiva da decenni nelle opere di solidarietà, che ci ha donato i due “riuniti” odontoiatrici consentendo di fatto l’attività specialistica odontoiatrica che rappresenta una “eccellenza” del poliambulatorio».
Tra le diverse attività dell’Associazione “Europa Solidale” si segnala anche il Progetto “Recupero del Cibo Cotto” che, autorizzato dall’ASL Taranto ex “Legge del Buon Samaritano”, da due anni circa vede impegnati un centinaio di volontari, tra i quali molti massoni tarantini del Grande Oriente di Italia: ogni giorno uno di loro recupera da strutture sanitarie i pasti eccedenti e non consumati, trasferendoli in tempo reale nel Centro storico di Taranto, dove vengono consegnati, a cura di caritatevoli suore, a famiglie indigenti.

UIL: RAPPORTO IDENTIKIT “VOUCHERISTA” LUCANO

Fino a 29 anni di età, impiego in turismo-commercio, servizi, una quarantina di voucher l’anno da 10 euro ciascuno (lordi), per una media di 350-360 euro (lordi) l’anno: è l’identikit del “voucherista” lucano così come emerge da un rapporto del Centro Studi Uil. La stima dei voucher 2015 complessivamente per la Basilicata è di 847.288 (420.255 in provincia di Potenza e 427.033 in quella di Matera). Al 2014 il numero di “voucheristi” è 11.848 di cui 191 non comunitari. La differenza territoriale è riferita alla spiccata “stagionalità” del lavoro per il Materano. E’ un caso? Si sta forse realizzando un “insano” connubio tra voucher e lavoro stagionale? Dall’altra, molte delle province che meno utilizzano i voucher, sono quelle dove è più alta la disoccupazione ed…il lavoro nero. Anche questo un caso? Quale che siano le risposte – afferma Carmine Vaccaro, segretario regionale UIL Basilicata - la soluzione trovata con il Jobs Act di innalzare, il tetto a 7 mila euro, non farà altro che cannibalizzare sempre di più potenziali rapporti di lavoro subordinato attraverso l’utilizzo di questo poco tutelante (per il lavoratore) istituto che nel tempo produrrà, inevitabilmente, pensioni minime, instabilità lavorativa, bassa professionalità, e, soprattutto, un “buco fiscale” nelle casse dello Stato ed un indebolimento del sistema di sostegno al reddito (i voucher sono esentati dal contributo per indennità disoccupazione e non danno diritto ad essa). Con il nostro rapporto – continua Vaccaro - vogliamo contribuire ad una riflessione, in vista delle possibili modifiche al Jobs Act, con una attenta analisi da sottoporre alla Politica, al Governo, al legislatore ed alle imprese, al fine di ragionare come meglio regolare uno strumento che, se portato fuori controllo (come sembra stia avvenendo), rischia di alterare ogni equilibrio tra necessaria flessibilità per le imprese e tutele essenziali e minime per chi lavora. Di qui il raffronto dal 2008 al 2014 che registra in Basilicata circa 100mila voucher in meno. Un passo indietro. Quando nel 2003 fu introdotto nel nostro ordinamento il “lavoro occasionale accessorio”, retribuito attraverso i “buoni lavoro” (voucher), in pochi contestarono la volontà del legislatore di tentare di regolare, in forma semplice e non burocratica, prestazioni di lavoro oggettivamente residuali e, appunto, occasionali. Ci si rivolgeva, in particolare, a quelle prestazioni brevi, saltuarie, accessorie, discontinue per le quali era, e purtroppo in gran parte ancora oggi è, in uso il pagamento in nero: piccoli lavori domestici, giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi, monumenti, insegnamento privato supplementare (ripetizioni), consegna porta a porta, che spesso non vedevano forme “regolate” e “regolari” di lavoro. Si trattava, essenzialmente, di quelle attività (purtroppo non da sole) dove si potevano più facilmente annidare sacche di lavoro nero. Ed era questa la finalità principale per la quale nacque questo istituto: andare a coprire quella fetta di mercato occupazionale “nascosta” che sarebbe potuta rimanere tale anche in presenza delle nuove forme contrattuali flessibili nate nello stesso anno (co.co.pro., lavoro a chiamata, contratti di inserimento, somministrazione, etc). Ma cosa è il “voucher”? Potremmo definirlo un ticket-lavoro, con un valore nominale ed orario di 10 euro lorde (comprensive di un 13% di contribuzione previdenziale alla gestione separata Inps, una copertura assicurativa Inail del 7%, ed un contributo per il concessionario del servizio pari al 5% da destinare all’Inps), e di cui 7,50 euro nette vanno al prestatore di lavoro. Ad onor del vero, occorre dire che fino al 2012, il valore del buono lavoro era esclusivamente nominale (e non orario). La auspicata novità che ad 1 ora di lavoro corrispondesse 1 voucher (salvo la possibilità del committente di retribuire in misura maggiore il prestatore di lavoro), risale alla Riforma Lavoro Fornero (L.92). Cade, con la Riforma Fornero, il riferimento al concetto di “accessorietà ed occasionalità” della prestazione da svolgere con i voucher, restando quale unico limite quello economico di 5 mila euro nette l’anno, che, da giugno 2015, sono state innalzate a 7 mila euro (intervento di modifica introdotto dal d.lgs 81/15 attuativo del Jobs Act). Ma chi è il destinatario di tale tetto economico? Il solo prestatore di lavoro che, indipendentemente dal numero di committenti, non potrà percepire un importo maggiore.
Ed il committente? Il committente, da sempre, non ha alcun tetto economico annuo. Gli unici limiti economici sono legati al singolo prestatore di lavoro: il committente non può erogare più di 7 mila euro netti l’anno al “singolo” prestatore di lavoro, ma se il committente è un imprenditore commerciale o un professionista, non potrà retribuire il singolo lavoratore per più di 2 mila euro netti annui, e se si tratta di lavoratore percettore di sostegno al reddito non potrà erogare più di 3 mila euro netti l’anno. Ciò significa, semplicemente, che il committente potrà avvalersi di più voucheristi stando attendo a non sforare i suddetti tetti per singolo prestatore di lavoro. Nulla di più. E’ bene ricordare che i voucher non solo NON consentono un regolare rapporto di lavoro ma, come la realtà ci sta dimostrando, anziché ridurre un fenomeno diffuso e patologicamente presente nel nostro mercato del lavoro, come il lavoro irregolare o sommerso, rischiano, indirettamente di alimentarlo (recenti studi confermano come la quota di lavoro nero o fortemente irregolare sia in aumento). Cosa impedisce, infatti, ad un datore di lavoro di acquistare dei buoni-lavoro e poi, verificato che non sono “arrivati” gli ispettori, consegnarne solo una parte rispetto alle ore lavorate o, addirittura, riconsegnarli (ottenendo addirittura indietro l’importo dei voucher non consumati) o tenerli per altra occasione? Cosa impedisce ad un titolare di ristorante anziché assumere, magari con il flessibile lavoro a chiamata, pagare con i voucher allettando anche lo stesso lavoratore con il “non pagamento” delle tasse sull’importo percepito?
Oggi, sostanzialmente, tutte le imprese commerciali, industriali, dei servizi, imprenditori agricoli, soggetti non imprenditori (famiglie, ad esempio, per servizi di cura e lavori domestici), ma anche enti senza fine di lucro, associazioni sportive, committenti pubblici (solo a titolo esemplificativo, tutte le amministrazioni dello Stato comprese Regioni ed Enti Locali), possono utilizzare i voucher per “retribuire” prestatori di lavoro. Soggetti, questi ultimi, che nell’originaria versione normativa rientravano nella fascia di persone deboli e a rischio di esclusione sociale oppure non ancora entrate nel mercato del lavoro o in procinto di uscirne (quali i disoccupati da almeno 1 anno, disabili e soggetti in comunità di recupero, lavoratori extracomunitari, casalinghe, studenti, pensionati), ma che oggi, grazie alla implacabile evoluzione normativa dell’istituto, ricomprendono qualunque status occupazionale (inoccupato, disoccupato, percettore di sostegno al reddito, occupato sia autonomo che dipendente, pensionato, giovane studente). Si è assistito, quindi, nel corso del tempo, all’eliminazione di qualunque paletto soggettivo ed oggettivo, con un unico limite di utilizzo che è quello “economico” di 7 mila euro netti l’anno a prestatore di lavoro. Questo snaturamento si manifesta immediatamente analizzando l’evoluzione quantitativa e soprattutto qualitativa. Infatti si è passati dalla prevalenza dell’agricoltura e delle manifestazioni sportive come settori di maggior utilizzo nei primi anni (2008, 2009) al prevalente uso nel 2015, nei settori del commercio, del turismo e dei servizi, in tutte le Regioni.

PRESENTAZIONE A TERRANOVA DI POLLINO DEL PROGETTO PER LE SCUOLE “CRESCERE SANI”

CAMPAGNA AMICA PARTNER DEL PROGETTO IDEATO E REALIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE 
POLLINOLANDIA.

Presentato a Terranova il progetto “Crescere sani”, promosso dall’Associazione culturale e sportiva Pollinolandia e dall’Istituto Comprensivo “Nicola Sole”, e che vede tra i soggetti partner Campagna Amica della Coldiretti, il Comune di Terranova di Pollino, l’Avis comunale e l’ASP. La presentazione si è svolta nell’aula consiliare del Comune, ed ha visto la presenza attenta dei bambini, dei loro genitori, ma anche di tanti cittadini sensibili alle tematiche. Il progetto intende perseguire la lotta contro le dipendenze, nello specifico la dipendenza da cibo e stili di vita non sani.
Per Cinzia Labanca, Presidente dell’Associazione Pollinolandia “Con il progetto si intende realizzare un’ampia azione di sensibilizzazione, informazione e formazione diretta ai cittadini più giovani, bambini e ragazzi, con l’intento di coinvolgere per loro tramite le famiglie, e fornire una adeguata informazione relativamente a pratiche di corretta alimentazione e l’importanza di assumere stili di vita sani e sostenibili, promuovere e sostenere percorsi di conoscenza e riscoperta dell’alimentazione tipica e delle tradizioni agricole del territorio, promuovere percorsi volti a incentivare l'assunzione di stili di vita sani e sostenibili”. Il progetto vuole così rendere i giovani cittadini protagonisti nel processo di coinvolgimento, sensibilizzazione e informazione della cittadinanza relativamente alle tematiche citate. 
Tante le attività che saranno effettuate nei prossimi mesi, incontri in classe, laboratori, uscite didattiche. 
“Avvicinare il consumatore in modo diverso al mondo dell’agricoltura e all’alimentazione è l’impegno che la Coldiretti, con l’iniziativa Campagna Amica, ha su tutto il territorio nazionale. La scommessa è quella di offrire ai consumatori di domani un’agricoltura moderna e sostenibile che tende a riscoprire la genuinità perduta, i sapori e gli odori dei prodotti agricoli naturali non sopraffatti dalla manipolazione e dalla chimica” afferma Franco Carbone, Direttore della Coldiretti di Potenza.
“L’obiettivo generale è quello di promuovere la diffusione di informazioni e conoscenze sulle produzioni tipiche lucane, in base alle quali favorire lo sviluppo della consapevolezza e della coscienza critica, recuperando altresì un rapporto con il cibo e con il pasto in genere fatto anche di convivialità, comunicazione ed arricchimento culturale” continua Carbone. “L’educazione alimentare nelle scuole rappresenta un’occasione e un’opportunità per la conoscenza e la valorizzazione dei prodotti tipici e tradizionali lucani, perché il cibo è anche e soprattutto cultura, che deve essere salvata proprio partendo dalla scuola con azioni specifiche”.

CONFARTIGIANATO: CREDITO, CRESCE DIVARIO SUD-NORD

A settembre 2015 il tasso attivo effettivo sui finanziamenti per cassa a imprese artigiane è pari a 5,26%, in calo di 91 punti base in un anno. I tassi più alti in otto regioni del Mezzogiorno: Calabria (8,53%, -46 p.b. in un anno), seguita da Sicilia (7,39%, -58 p.b. in un anno), Sardegna (7,20%, -84 p.b. in un anno), Molise (7,15%, -23 p.b. in un anno, Puglia (7,14%, -61 p.b. in un anno), Campania (7,06%, -77 p.b. in un anno), Abruzzo (6,44%, -102 p.b. in un anno) e Basilicata (6,29%, -74 p.b. in un anno). Il credito per una impresa calabrese costa 407 punti base in più rispetto ad una impresa del Trentino-Alto Adige. Il gap del costo del credito tra imprese del Mezzogiorno e quelle del Centro-Nord è pari a 215 punti base. Sono dati dell’Ufficio Studi Confartigianato (su elaborazione Banca d’Italia e Artigiancassa) che – commenta Rosa Gentile, vice presidente nazionale di Confartigianato con delega al Mezzogiorno – esprimono compiutamente il divario del credito tra Sud e Nord.
Sempre a settembre 2015 in tutte le regioni si osserva una discesa dello stock dei prestiti all’artigianato: la flessione meno accentuata è quella della Valle d'Aosta con il -0,9%, seguita dalla Toscana con il -2,5% e dalla Sardegna con il -3,1%. All’opposto le riduzioni più marcate sono quelle di Abruzzo (-8,1%), Basilicata (-6,9%) ed Emilia-Romagna (-6,1%). Pur in contesto di diminuzione dei prestiti all’artigianato diffusa sul territorio si osserva che in sette regioni su venti – che sommano prestiti per 22.583 milioni di euro (49,5% del totale) - la dinamica tendenziale dei prestiti all’artigianato migliora o è stabile rispetto a quella registrata nel trimestre precedente ed in particolare in Piemonte la flessione si riduce di 1,3 punti percentuali5, in Friuli-Venezia Giulia di 0,8 punti ed in Toscana di 0,3 punti. Il trend congiunturale peggiora in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Le dichiarazioni di ottimismo del sistema bancario italiano - sottolinea Gentile - si scontrano pertanto con la realtà vissuta dagli imprenditori. Noi, il rilancio dei prestiti alle imprese non lo vediamo ancora: del resto, 106 miliardi in meno di finanziamenti negli ultimi 4 anni la dicono lunga su quanto c'è da recuperare. Soprattutto per gli artigiani e le piccole imprese il denaro rimane più scarso e più costoso rispetto a quello erogato alle aziende medio-grandi e in confronto a quanto avviene nella media europea. Un presupposto fondamentale per la ripresa consiste nella fiducia che le banche accordano ai progetti di investimento degli imprenditori. La nostra è una richiesta molto semplice: più sostegno per il sistema imprenditoriale che continua a vivere una fase difficile. Non c’è ripresa senza credito. Inoltre sempre secondo il Rapporto Confartigianato al III trimestre 2015 l’incidenza delle sofferenze sul totale dei prestiti è pari al 16,8% con una maggiore incidenza nelle Costruzioni (27,6%), seguite dal Manifatturiero (16,4%) e dai Servizi ad altri (13,9%). Il maggior peso delle sofferenze nelle Isole (24,3%), seguite da Sud (22,9%), Centro (20,2%), Nord-Est (14,6%) e Nord-Ovest (13,3%). Le sofferenze sono oltre un quarto dei prestiti in Molise (27,0%), Calabria (26,9%), Basilicata (26,0%) e Sicilia (25,3%), mentre all’opposto sono meno di un decimo dei prestiti in Valle d'Aosta (8,4%) e Trentino-Alto Adige (8,8%). In 24 province su 110 le sofferenze sono oltre un quarto dei prestiti e si supera la quota del 30% a Reggio Calabria (35,3%), Trapani (32,6%), Carbonia-Iglesias (32,3%), Matera (30,6%) ed Isernia (30,3%). All’opposto le sofferenze sono meno di un decimo dei prestiti a Provincia Autonoma di Bolzano (5,4%), Sondrio (7,2%), Trieste (7,8%), Ancona (8,4%), Cuneo (9,6%), Lodi (9,6%) e Ravenna (9,9%).

venerdì 26 febbraio 2016

VENOSA: su richiesta del Movimento 5 Stelle locale votato in consiglio comunale un documento contro gli impianti FORSU a San Nicola di Melfi.

Si è tenuto ieri, il consiglio comunale aperto richiesto dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Venosa per discutere della problematica legata ai rifiuti ed agli impianti Forsu che si vorrebbero realizzare nella zona industriale di San Nicola di Melfi. Un consiglio comunale richiesto quasi un mese fa, prima ancora dei provvedimenti assunti dal consiglio regionale in sede di approvazione del collegato al Bilancio 2016, ma reso ancora più necessario proprio dai provvedimenti farsa votati dalla maggioranza in Regione. Nel corso del consiglio comunale i portavoce pentastellati hanno avuto modo di smascherare tutta l’ipocrisia della politica regionale e il grande inganno che si sta consumando alle spalle dei cittadini del Vulture. Allo stesso tempo hanno chiesto maggiore attenzione e presenza all’amministrazione comunale che appare troppo spesso assente e latitante. Presente anche il consigliere regionale del M5S – Gianni Leggieri – che ha snocciolato una serie di dati sui progetti che aleggiano sulla zona industriale di San Nicola di Melfi e ha chiarito quanto accaduto in consiglio regionale a danno dei lucani. Diversi inoltre gli interventi sia da parte dei rappresentanti del mondo industriale che delle associazioni, tutti preoccupati per quanto potrebbe accadere in assenza di azioni vere da parte della Regione Basilicata. Tutti concordi nell’affermare che vi è la volontà di qualcuno di speculare nella nostra terra, di trasformare la Basilicata in una grande discarica a discapito del bene comune, della salute pubblica, del nostro territorio ed anche delle realtà industriali dell’agro alimentare presenti nella zona industriale di San Nicola di Melfi. Quanto sino ad oggi accaduto ha dell’inverosimile e non deve essere ne sottovalutato, ne minimizzato. La situazione è grave e non si può ritenere superato il pericolo con i semplici annunci del Presidente Pittella rispetto ad un fantomatico Piano Regionale dei Rifiuti che deve ancora essere approvato. Il Nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti rappresenta sicuramente una tappa importante in vista di una politica nuova di gestione dei rifiuti nella nostra Regione. In attesa dell’approvazione del Piano occorre mettere in campo azioni per bloccare ogni tipo di autorizzazione utilizzando tutti gli strumenti utili: dalla modifica dell’art. 1 della Legge n. 35 del 2015, all’utilizzo del divieto di cumulo, passando per serie analisi relative all’impatto ambientale che la realizzazione dei nuovi impianti determinerebbe. Alla fine passa il documento proposto dal Movimento 5 Stelle di Venosa elaborato anche sulla scorta di quanto già proposto dalle associazioni ambientaliste alla Conferenza dei Sindaci. Naturalmente, ora occorrono i fatti, perché diversamente da quanto affermato dal Sindaco di Venosa, non basta firmare documenti se poi non si mettono in campo azioni concrete in esecuzione dei provvedimenti che si sottoscrivono. Non serve a nulla dirsi a favore dell’ambiente se poi non si mettono in atto politiche atte a migliorare la situazione ambientale e a tutelare il territorio, il paesaggio e la salute pubblica. Non servono a nulla le chiacchiere, se non sono seguite dai fatti e, purtroppo, in questi mesi il Sindaco ha firmato molti documenti, ha fatto molte chiacchiere, ma fatti zero.

Movimento 5 Stelle Venosa

Confapi Matera sulla vertenza CUP dell’ASM: prevalga il buon senso e non i toni esasperati

Riteniamo esagerata l’esasperazione che i Sindacati hanno dato alla vertenza CUP dell’ASM, anche perché basata su notizie poco precise diffuse a mezzo stampa, che in questa sede è opportuno chiarire nell’interesse della collettività, dei lavoratori interessati e del Raggruppamento Temporaneo di Imprese che Confapi Matera rappresenta.
Il RTI, assistito dall’Associazione, non si è mai sottratto al confronto sindacale per cercare la soluzione più indolore possibile a un problema creato da un bando a sua volta frutto delle politiche nazionali di riduzione della spesa. Ricordiamo, infatti, che il bando ha previsto una riduzione del servizio e del compenso di circa il 25% rispetto agli appalti precedenti relativi alla gestione del CUP e della Risonanza Magnetica.
Del resto le aziende del Gruppo La Traccia si sono distinte negli anni per la qualità dei rapporti con i lavoratori, sempre improntati al rispetto dei diritti e della dignità delle persone.
Venendo al merito della questione, precisiamo che, secondo la legge, i contratti nazionali e la giurisprudenza costante, quindi in linea generale, la clausola sociale di cui parlano i Sindacati garantisce soltanto la conservazione del posto di lavoro e non anche il trattamento economico. Pertanto, come ribadito dal Tar Lazio pochissimi giorni fa, negli appalti pubblici di servizi non si può imporre alle imprese concorrenti l’applicazione di un determinato contratto collettivo per i dipendenti.
Il raggruppamento aggiudicatario dell’appalto ha rispettato in pieno la clausola sociale che impone di riassumere i dipendenti dell’impresa uscente, applicando il contratto collettivo nazionale già applicato da una delle aziende costituenti il raggruppamento e dichiarato in fase di gara.
Per quanto riguarda il taglio delle ore, si precisa che Il Raggruppamento d’Imprese:
ha previsto nell’offerta tecnica presentata notevoli migliorie e innovazioni che permettono di gestire il servizio in maniera più efficiente e di ridurre i tempi di attesa agli sportelli del CUP;
ha assunto il personale con un numero ore maggiore del 15%, rispetto a quello necessario per erogare il servizio, caricandosi di costi, attualmente superiori ai ricavi, nella speranza di incrementare i servizi.
Alla clausola sociale, dunque, si contrappone la diversa organizzazione imprenditoriale del subentrante, il quale ha distribuito la riduzione di orario in maniera funzionale all’organizzazione del lavoro e comunque in maniera sostenibile, considerato che si parla di piccole differenze.
È chiaro che per un lavoratore che già lavorava poche ore alla settimana, un’ulteriore riduzione, per quanto percentualmente piccola, diventa penalizzante in termini assoluti, ma questo non può essere addebitato all’impresa subentrante che, comunque, ha concesso ai lavoratori una differenza retributiva chiamata superminimo assorbibile, cioè distribuito nel tempo.
Del resto, operando diversamente, cioè applicando il superminimo non assorbibile come chiedono i Sindacati, per superare in un colpo solo la differenza retributiva rispetto al contratto collettivo, verrebbe falsata l’offerta economica presentata dal raggruppamento in sede di gara, rendendo l’offerta, e quindi l’aggiudicazione, non più economicamente sostenibile e mettendo a rischio non solo 2 ore di lavoro a settimana per 4 lavoratori ma 56 posti di lavoro.
L’azienda, dunque, contrariamente a quello che è stato detto e scritto, non ha applicato un contratto penalizzante per i lavoratori, ma ha applicato il proprio contratto, nel pieno rispetto della legge e del bando di gara. Anzi, durante la trattativa sindacale condotta presso la sede di Confapi Matera, l’azienda ha accettato di concedere un superminimo assorbibile ai lavoratori per colmare la differenza retributiva.
In conclusione, Confapi Matera fa appello al buon senso e alla sensibilità di tutti perché non siano esasperati gli animi e continui il dialogo fra le parti. Probabilmente una tempistica più ampia per il subentro, che è dovuto avvenire in tempi brevissimi, avrebbe fornito maggiori occasioni di dialogo e di confronto.

Manifestazione a 5 anni dall'alluvione: mettere in sicurezza le comunità il 1° marzo 2016 – Tavole Palatine di Metaponto Ore 10/12

Il Comitato TerreJoniche in occasione dell’anniversario dell’alluvione del 01 Marzo 2011 invita operatori dell'informazione e organi di stampa alla manifestazione che si terrà Martedì, 01 Marzo 2016, presso le Tavole Palatine, luogo simbolo della lunga vertenza intrapresa da cittadini e istituzioni in tutti questi anni questi anni.
All'incontro parteciperanno sindaci, tecnici, rappresentanti istituzionali, associazioni e cittadini. Durante la manifestazione si svolgerà una cerimonia di commemorazione delle vittime, saranno consegnati alcuni riconoscimenti a soggetti che si sono particolarmente distinti per l'impegno profuso durante questi anni, verrà diffuso il piano di lavoro presentato il giorno prima (lunedi 29 febbraio) al Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella nella Sala Consigliare del Comune di Bernalda e indicate le nuove cariche del direttivo del Comitato TerreJoniche.

Programma:

Lunedi 29 febbraio 2016, ore 10 - Sala del Consiglio Comunale di Bernalda (dopo l'incontro pubblico convocato dalla Regione Basilicata con i sindaci del territorio)
- Il Comitato Terre Joniche incontra il Presidente Pittella per consegnare il documento dal titolo:
“I fiumi e i versanti di Basilicata: da problema a risorsa”

Martedi 1° marzo 2016 – Tavole Palatine di Metaponto
Manifestazione della Comunità delle TerreJoniche in occasione del 5° anniversario della nascita del Comitato
- ore 7; Concentramento dei trattori e di mezzi di lavoro e, dalle ore 9, ricognizione sullo stato dei fiumi
- ore 10; Assemblea
- ore 11.30; Consegna Riconoscimenti
- ore 12; Cerimonia di commemorazione delle vittime sull'argine del fiume Bradano.

   

Sindaci, cittadini, rappresentanti istituzionali, operatori dell'informazione, organi di stampa e associazioni sono invitati

Fiera di san Giorgio: il Comune risponde al consigliere regionale Conca Ribadita la regolarità delle procedure seguite per l’organizzazione dell’edizione 2015 Smentita la circostanza d’una gara con società non iscritte al Mepa: nei documenti la verità

Con riferimento alla nota diffusa nei giorni scorsi a mezzo stampa a firma del consigliere regionale Mario Conca, in ordine a presunte irregolarità nella fornitura dei servizi organizzativi e di comunicazione necessari per l’allestimento dell’edizione 2015 della fiera di san Giorgio, il Comune di Gravina in Puglia esprime stupore ed amarezza per dichiarazioni e critiche palesemente infondate perché non rispondenti a verità, stigmatizzando il fatto che le stesse provengano da un rappresentante istituzionale. In particolare, nella nota a firma del consigliere Conca si sostiene che nell’ambito della procedura di selezione attivata dal Comune ricorrendo al Mercato elettronico della pubblica amministrazione, delle cinque società interpellate dall’ente municipale in 3 non sarebbero state iscritte al Mepa o non avrebbero avuto i requisiti necessari mentre un quarta non avrebbe risposto, così consentendo – si afferma ancora – di favorire i soliti noti, peraltro con violazione di diverse altre norme, con conseguenti gravi irregolarità. Detta ricostruzione dei fatti, tuttavia, non trova fondamento alcuno negli atti, dai quali viene anzi palesemente smentita: come attestato documentalmente dall’Area amministrativa e finanziaria e dall’Ufficio gare e contratti del Comune, risulta in realtà che i soggetti destinatari di richiesta di offerta fossero e siano a tutt’oggi iscritti al Mepa nella categoria “Eventi 2010 Servizi per eventi e per la comunicazione”. Inoltre, si sottolinea, i termini per la presentazione di offerta, richiesta di chiarimenti, consegna di beni e decorrenza dei servizi hanno osservato la tempistica di legge, mentre per esigenze dettate dal calendario della manifestazione fieristica si è disposta la consegna anticipata del servizio rispetto alla stipula del contratto. Prive di riscontro anche le censure relative alla presunta violazione delle norme in materia di affidamento diretto: la normativa vigente stabilisce che – come avvenuto per l’edizione 2015 - le amministrazioni pubbliche debbano ricorrere al Mepa o ad altri mercati elettronici istituiti per tutti gli acquisti di beni e servizi anche di importo inferiore ad euro 200.000. Le procedure seguite trovano altresì conforto nel Regolamento comunale per lavori, servizi e forniture, approvato con delibera del Commissario Straordinario nel 2012. In ossequio alla trasparenza che da sempre contraddistingue l’operato dell’amministrazione comunale e degli uffici municipali, gli stessi restano a disposizione dei cittadini come degli operatori del mondo dell’informazione per fornire ogni eventuale ulteriore chiarimento, mentre prosegue il lavoro per l’organizzazione della nuova edizione della Fiera di san Giorgio, dopo il successo di quella dello scorso anno, con centinaia di espositori e 50.000 biglietti staccati.

Auto contro guard-rail, muore un 53enne di Pisticci E' successo alla periferia di Altamura

(ANSA) - BARI, 26 FEB - Un uomo di 53 anni, Antonio Zambrella, di Pisticci (Matera), è morto nell'incidente stradale avvenuto stamani sulla strada che collega Altamura e Matera, alla periferia di Altamura. La vittima, alla guida di una Fiat Punto, avrebbe perso il controllo dell'auto finendo contro il guard-rail. Sul posto hanno compiuto i rilievi i carabinieri.

on. Latronico (Cor) su trasporti in Basilicata


“I collegamenti ferroviari in Basilicata sono fortemente penalizzati da deficit infrastrutturale, gestionale ed organizzativo che costituiscono un ostacolo al decollo della crescita e dello sviluppo economico della regione. La tratta ferroviaria Taranto - Metaponto -Potenza - Salerno rappresenta un’arteria di fondamentale importanza per i collegamenti tra la Regione Basilicata e le città servite dall’alta velocità. Purtroppo spesso si verificano disagi causati da ritardi, disservizi, guasti, motrici e convogli privi di confort e carenti di servizi a bordo, trascuratezza e scarsa manutenzione dei mezzi, tempi di percorrenza lunghi dovuti al binario unico o lavori sulla rete che comportano la sostituzione con autobus nei tragitti. Una tratta che pure è vitale per una parte del Mezzogiorno, che oggi soffre un grande isolamento con servizi ferroviari certamente non all'altezza delle sfide che la Basilicata si accinge ad affrontare con la designazione di Matera a capitale europea della cultura per il 2019”. Così scrive l’on. Cosimo Latronico (Cor) in una lettera inviata al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, all’Amministratore Delegato Ferrovie dello Stato e all’Amministratore Delegato RFI. “ La Basilicata, ed in particolare l’area jonica, con il suo potenziale di offerta turistico – ricettiva e con le sue numerose attività produttive, non può non avvalersi di un trasporto ferroviario rapido e di qualità che attivi connessioni comode con i principali snodi della rete nazionale, sia sul versante adriatico che su quello tirrenico, e con la rete dell’Alta Velocità. E' dunque non più rinviabile l'assunzione di atti per accrescere e migliorare l’offerta ferroviaria in occasione della stipula del contratto di servizio per il 2016 affinché anche nella regione Basilicata possa essere garantito il diritto alla mobilità dei pendolari e un servizio ferroviario efficiente”.

giovedì 25 febbraio 2016

Efficientamento dell'illuminazione a Potenza. Si passa da 9.000 punti luce a 2.000. Totalmente dimenticato il centro storico.

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 Efficientamento dell'illuminazione a Potenza. Si passa da 9.000 punti luce a 2.000. Totalmente dimenticato il centro storico.

Nell'efficientamento delle illuminazioni con fondi europei è scomparso il centro storico.
Quello che in terza commissione 8 mesi fa ci era stato presentato come un piano di efficientamento energetico che favorisse anche una riqualificazione degli impianti di illuminazione, oggi si e' trasformato in un intervento molto ridimensionato.
Infatti si e' passati dalla sostituzione di tutte le lampade dell'area urbana, 9000 punti luci, all'efficientamento di soli 2000 punti luce.
Cosa ancora più grave scompare completamente dall'appalto di quasi 3 milioni di euro il centro storico.
Avevamo immaginato per mesi una riqualificazione e un rilancio di tutto il centro, con i lavori nei vicoli, delle strade e delle scale, completati da nuove illuminazioni e da nuove luci.
Contro questa decisione, appresa solo oggi durante l'audizione in terza commissione del dirigente Cautela, ho chiesto immediatamente una convocazione dell'Assessore competente Rocco Coviello per tentare di cambiare questa scelta sbagliata. Perchè una così drastica diminuzione dei punti luce? Qualcuno ha fatto male i calcoli? Con quale metodo si è deciso di escludere alcuni quartieri, e non altri, dal piano? Aspettiamo risposte chiare.



Alessandro Galella, Capogruppo Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale Città di Potenza

AGIA-CIA: PSR 2014-2020, PUNTARE SUL RICAMBIO GENERAZIONALE

“Gli obiettivi annunciati dall’assessore Braia in audizione in terza Commissione tra i quali quelli di puntare sul ricambio generazionale, attraverso le iniziative per il primo insediamento, con una valutazione più oggettiva dei progetti legata alla qualità e all'innovazione, sono in perfetta linea con la domanda delle nuove generazioni e con la nuova strategia dell’Ue”. E’ il commento di Rudy Marranchelli, presidente Agia-Cia Basilicata che viene da Bruxelles dove in rappresentanza della Ceja (l’organismo europeo dei giovani agricoltori) partecipa ai lavori dell’incontro della Commissione Europea. Nel sottolineare che “l’impegno ad emanare i primi bandi del Psr 2014-2020 a marzo è una buona notizia particolarmente attesa dai giovani imprenditori agricoli” Marranchelli aggiunge che “per battere la disoccupazione giovanile puntando sulla agricoltura ci sono gli investimenti per farlo (160 milioni fra risorse interne e fondi Ismea-Bei) e soprattutto a Bruxelles si registra piena consapevolezza che c'è una generazione che ne ha voglia. In questi giorni inoltre sta entrando nel vivo un piano in più azioni da 160 milioni lanciato dal Ministero delle Politiche Agricole . L'obiettivo è far crescere una generazione di nuovi imprenditori capaci di sfruttare le opportunità del mercato come indicate dall’assessore Braia tra cui la promozione delle filiere e delle organizzazioni produttive, premiando il percorso di investimento collettivo e valorizzando l’agricoltura biologica e conservativa. Si tratta inoltre, secondo l’indicazione che viene forte da Bruxelles, di lanciare start up sull'agroalimentare, di agganciare turismo e «green economy». Nonostante che, tra il 2007 e il 2012, con la misura 112 dei Psr sia stato supportato l’insediamento nel settore di alcune centinaia di giovani lucani (17mila in tutto il Paese)”, sostiene l’Agia, si tratta di cifre ancora basse, visto che tuttora per ogni agricoltore “young” ce ne sono 10 “over 65”. Senza contare il contestuale “numero elevato di rinunce alla misura”, considerato che le aziende neonate “trovano grandi difficoltà nell’attuare i loro piani di sviluppo”.

In Basilicata - secondo uno studio di Agia-Cia - le aziende agricole con giovani al di sotto dei 29 anni (secondo dati rielaborati da indagine Infoimprese-Unioncamere) sono meno di un migliaio di cui circa 600 in provincia di Potenza e 400 nel Materano, che rappresentano una quota superiore al 25% del complesso di imprese giovanili. Lo scarso ricambio generazionale è dovuto innanzitutto all’alto costo della terra che qui può raggiungere anche i 17.000 euro ad ettaro, dagli alti costi di avviamento, dalla scarsa immagine sociale dell’attività agricola, dalla carenza di formazione e di servizi di consulenza adeguati. Per questo la nuova programmazione del Psr 2014-202 deve mettere a sistema altre politiche e interventi rivolti ad aiutare processi di subentro, ma soprattutto capaci di agire sulle condizioni di contesto nazionale che determinano la competitività del sistema paese Italia. In particolare crediamo che l’accesso ai fattori di produzione possa essere agevolato con l’istituzione della Banca della Terra, mentre per agevolare l’accesso al credito bisogna rendere efficaci i diversi strumenti di garanzia già esistenti e che a oggi non riescono a sortire i risultati attesi”.

IL TEMA DEL PETROLIO TRA DIRITTO E COSTITUZIONE

CENTROCARLOLEVI - MATERA.
Il 26 febbraio prende l'avvio il Ciclo AMBIENTE-ENERGIA-SALUTE, una serie di incontri, promossi e organizzati dal Centro Carlo Levi di Matera, dedicati alle tematiche ambientali ed energetiche quali: inceneritori e smaltimento dei rifiuti, Diritto dell'ambiente, estrazione petrolifera e salute pubblica. Interverranno esperti di rilevanza nazionale per ogni settore di competenza, con il coinvolgimento anche del corso di Urbanistica dell'Università della Basilicata. Primo appuntamento: Venerdì 26 febbraio 2016 ore 17,30 presso il Palazzo Lanfranchi IL TEMA DEL PETROLIO TRA DIRITTO E COSTITUZIONE Incontro con il Costituzionalista ENZO DI SALVATORE

27 e 28 febbraio è già anteprima della Primavera 2016.

Matera. Continuano le attività culturali presso il Dichio garden center di Matera, con la Festa dell’Inverno per annunciare l’imminente Primavera, con momenti culturali dedicati ai libri, al giardinaggio e ai bambini. Il programma prevede in dettaglio una dimostrazione in campo sulla potatura delle piante da frutto, evento gratuito molto richiesto dagli appassiona ti di verde. Si svolgerà presso il Dichio garden di Metaponto, sabato dalle ore 10.30 circa. Nel pomeriggio dello stesso giorno, presso il Dichio garden di Matera, ci sarà un incontro culturale dal titolo “La storia nei romanzi di Piero Didio” previsto alle ore 18. Interverrà, oltre allo scrittore Piero Didio, l’avv. Domenico Orlandi che leggerà alcuni stralci dalle opere presentate. Durante il fine settimana sarà possibile visitare la mostra di orchidee con tantissime specie e richiederne anche le schede tecniche disponibili sul vivaidichio.it. Il programma prevede laboratori didattici di riciclo creativo per bambini realizzati dallo staff della Fattoria didattica Dichio e un info-point del WWF Matera per informare del prossimo evento riguardante i 50 anni dalla nascita del WWF. L’appuntamento è sabato e domenica presso il Borgo Fiorito del garden center Dichio di Matera (s.s. 99 km 12,700, centro comm. Venusio).
Per info: 331-9891338 o comunicazione@vivaidichio.it

SCARICO DI ACQUE DI VEGETAZIONE PROVENIENTI DA FRANTOIO OLEARIO – IL COMANDO STAZIONE FORESTALE DI ACCETTURA DENUNCIA UNA PERSONA

Il personale della Stazione Forestale di Accettura nel mese di Febbraio 2016 ha effettuato accertamenti presso un frantoio oleario di Cirigliano nel corso dei quali è emerso che la proprietaria dello stesso smaltiva illecitamente le acque di vegetazione provenienti dalla molitura delle olive su fondi coltivati in assenza di Piano di Utilizzazione Agronomica e delle prescritte autorizzazioni. Dagli accertamenti è emerso, inoltre, che rilevanti quantitativi di acque di vegetazione erano percolate dal predetto fondo direttamente nel torrente “Pescora – Fiumara”.

Comm. Capo Dott. Mancuso Caterina

Arrestato a Montescaglioso dalla Squadra Mobile di Matera

Era ricercato dal 19 febbraio per un’indagine della Squadra Mobile di Modena.

Personale della Squadra Mobile ha arrestato ieri a Montescaglioso Mongelli Damiano, di anni 57. A carico dell’uomo pendeva un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di La Spezia per due condanne, una per droga e l’altra per reati contro il patrimonio. La Squadra Mobile di Modena, dove l’uomo risulta residente, aveva avviato una ricerca a partire dal 19 febbraio scorso. Originario del Materano, il soggetto è stato rintracciato infine dagli investigatori della Squadra Mobile di Matera, che sono arrivati a lui dopo aver acquisito diverse informazioni sul suo conto ed effettuato alcuni appostamenti.
L’uomo è stato portato in carcere, dove dovrà scontare 5 anni e 4 mesi di reclusione.

Il WWF soddisfatto per le posizioni dei sindaci sulla richiesta di permesso di ricerca di idrocarburi “Pignola” della Shell

Il WWF esprime pieno appoggio ai Sindaci delle Amministrazioni Comunali di Abriola, Anzi, Brindisi, Pignola, Potenza e Tito che hanno espresso la propria netta contrarietà al rilascio del permesso di ricerca di idrocarburi denominato “Pignola” presentato dalla Shell Italia. La posizione espressa dai sindaci è infatti ben articolata e motivata e dimostra la chiara consapevolezza degli amministratori di come oramai sia indispensabile in Basilicata come nel resto del pianeta cambiare rotta, uscendo al più presto dall’era dei combustibili fossili per virare verso una visione di futuro che si fondi sul rispetto e la consapevole valorizzazione delle risorse naturali, in linea con quanto, per ultimo, è stato deciso dalla COP 21 di Parigi dai delegati di ben 195 nazioni. Bene hanno fatto quindi i sindaci a ricordare quanto il territorio interessato sia ricco di biodiversità, risorse naturali, falde acquifere e quanto al tempo stesso sia vulnerabile e come, d’altra parte, sia interessato da processi di valorizzazione turistica finanziati con risorse comunitarie.
Il WWF auspica quindi che la Shell prenda atto di questa volontà espressa in modo unanime dal territorio e ritiri la richiesta di permesso “Pignola”, evitando di forzare la situazione andando poi inevitabilmente ad uno scontro con le popolazioni residenti. Il WWF da parte sua, come più volte ribadito, continuerà il proprio impegno a livello locale e nazionale per sostenere la richiesta affinché il Governo disponga una moratoria di tutte le attività di trivellazione a mare e a terra, sino a quando non sarà definito un Piano energetico nazionale volto alla protezione del clima e rispettoso dei territori e dei mari italiani, e ricorda che il 17 aprile tutti gli italiani avranno la possibilità di esprimere la propria contrarietà alle trivelle nei nostri mari andando a votare per il referendum che eliminerà in maniera definitiva la possibilità di estrarre petrolio entro le 12 miglia dalla costa e dando così anche un segnale chiaro al Governo della giusta direzione che dovrà avere il nostro futuro energetico.

GESTIONE NON AUTORIZZATA E SMALTIMENTI ILLECITI DI RIFIUTI NELLA PROVINCIA DI MATERA – IL CORPO FORESTALE DELLO STATO DENUNCIA DUE PERSONE

Il personale della Stazione Forestale di Matera aveva effettuato complesse indagini nella cava Pietrapenta, sita alla località “Igino”, in agro di Matera. Nella cava, al termine delle operazioni di coltivazione, era stata avviata un’attività di recupero di rifiuti speciali costituiti prevalentemente da materiali prodotti da demolizioni edili. Dalle indagini emergeva che questa attività di recupero non era stata autorizzata pertanto, i forestali, sequestravano il rilevante quantitativo di rifiuti ivi presenti e denunciavano a piede libero il gestore del centro. A seguito di tale attività, il Comune di Matera emetteva ordinanza con la quale disponeva amministrativamente la bonifica dell’area contaminata dai rifiuti. Da successivi controlli effettuati dai forestali è emerso che il gestore del centro non aveva provveduto nei termini di legge a bonificare l’area, per la commissione di tali ulteriori reati è stata trasmessa notizia di reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera ipotizzando la violazioni al D.L.vo 152/2006 (Norme in materia ambientale) e per le violazioni dell’art. 650 del Codice Penale (inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità). I forestali del Comando Stazione di Matera intervenivano anche in località “Ciccolocane”, nel comune di Matera, ove nel piazzale di una ditta che produce e vende mobili imbottiti, si bruciavano reiteratamente rifiuti costituiti da imballi di divani in plastica e cartone, vecchi divani e parti di essi. La combustione avveniva anche nelle ore serali e notturne per non far individuare le colonne di fumo prodotte dalla bruciatura del materiale plastico. Questo comportamento illecito produce gravi impatti sull’ambiente e sulla salute umana, infatti con la bruciatura dei materiali plastici in queste condizioni si diffondono nell’area diossine e furani, sostanze che possono essere molto tossiche per inalazione. Inoltre, le ceneri prodotte dalla combustione di questi rifiuti ricadono sui campi di cereali limitrofi contaminando le coltivazioni. L’autore dello smaltimento illecito dei rifiuti è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera. I forestali del Comando Stazione di Matera hanno avviato altre indagini per accertare gli autori di abbandoni e incendi di rifiuti in agro di Matera alla località “Fontana di Vita”. I forestali del Comando Stazione di Pisticci hanno individuato abbandoni di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi costituiti da materiale proveniente da demolizioni edili, lastre e frammenti di Eternit, plastica, legno e metallo, nei pressi di Pisticci Scalo, in area attigua alla linea ferroviaria. Lo stesso Comando ha avviato le indagini per accertare gli autori del reato ed ha intensificato i servizi sul territorio per prevenire analoghi abusi. I forestali della provincia di Matera continueranno a mantenere sempre alta l’attenzione sul mondo che ruota attorno allo smaltimento illecito dei rifiuti affinché sia preservato l’ambiente e la salute dei cittadini della provincia.

Comm. Capo Dott. Mancuso Caterina

AEROPORTO PISTICCI: DA ACCORDO ENAC-GESAC (CAPODICHINO) NUOVO PASSO AVANTI PER “ROTTE INTERNE AREE MERIDIONALI”

L’accordo firmato ieri dal direttore generale dell’Enac Alessio Quaranta e Carlo Borgomeo, presidente della Gesac, società di gestione dell’aeroporto di Napoli Capodichino (44,28 milioni di euro di investimenti tra il 2016 e il 2018) con il potenziamento dello scalo aeroportuale campano è un ulteriore tassello per il progetto delle “rotte interne alle aree meridionali” a cui è interessato l’aeroporto Basilicata Enrico Mattei di Pisticci. Del resto il rinnovato interesse per gli aeroporti regionali deriva da più fattori. In primo luogo il successo nel mercato del trasporto aereo delle compagnie low-cost: esse offrono servizi di tipo punto-punto e vedono negli aeroporti regionali dei terminali del viaggio poco costosi, non congestionati e con domanda di trasporto aereo non soddisfatta. 

D'altra parte anche le compagnie aeree tradizionali dimostrano un rinnovato interesse per gli aeroporti regionali, in quanto vedono in essi degli spokes da cui trasferire passeggeri per alimentare il traffico, in particolare a lunga percorrenza, dei loro aeroporti hub. La conferma più autorevole viene dalla cessione alla società tedesca Fraport di alcuni aeroporti regionali in Grecia. La Commissione Europea infatti ritiene che gli aeroporti regionali svolgano un servizio essenziale in quanto assicurano i collegamenti con aree periferiche o con le isole e giocheranno quindi un ruolo di primo piano per la funzione sociale di coesione e di accessibilità a livello Europeo. Gli Aeroporti minori costituiscono inoltre una “riserva di capacità” che consentirà ad un numero sempre maggiore di vettori di accedere a spazi aeroportuali non congestionati, con elevata efficienza operativa ed a tariffe più competitive. Essi possono fornire un prodotto finale (il servizio di trasporto aereo) con il miglior rapporto qualità/costo. Inoltre, se gli attuali livelli di capacità non venissero incrementati adeguatamente, si ritiene che entro i prossimi 10 anni i principali aeroporti italiani potranno essere gravemente congestionati. I terminal passeggeri soprattutto, ma in molti casi anche le strutture accessorie, risultano sensibilmente al di sotto degli standard europei, in termini di qualità architettoniche e strutturali dei manufatti, delle dotazioni impiantistiche, delle tecnologie e dei consumi energetici. Un aeroporto che funziona e che ha ancora ampi margini di crescita del traffico – è il messaggio lanciato dal presidente Gesac che si adatta perfettamente a Pisticci – è una leva fondamentale per il turismo e lo sviluppo delle attività economiche di vasti territori meridionali. Questo significa che da Pisticci oltre ai voli diretti per Roma e Milano, secondo il piano operativo Winfly, ci sono altre soluzioni per accrescere il numero dei collegamenti con il centro-nord del Paese e alcune capitali europee con un semplice cambio di volo. In aggiunta c’è da parte della Winfly, gestore della struttura aeroportuale, il progetto di Polo Didattico Aeronautico attraverso la creazione di una scuola di volo autorizzata ad erogare un addestramento teorico – pratico per il conseguimento della licenza di pilota privato su velivolo, titolo propedeutico all’ ottenimento della licenza di pilota commerciale e di linea. La compagnia, inoltre, promuoverà i corsi presso gli Istituti di Istruzione Superiore ad indirizzo Trasporti e Logistica nazionali: in particolare, è stato sottoscritto un accordo di partenariato con l’Istituto Tecnico “Olivetti” di Matera che, unico sul territorio regionale, ha attivato l’indirizzo Trasporto e Logistica, Articolazione Conduzione del mezzo per l’effettuazione di esercitazioni aeronautiche, stage tecnico – pratici, lezioni con aula volante di ambientamento e familiarizzazione. L’iniziativa - evidenzia l’ing. Alfredo Cestari, presidente del gruppo non interesserà solamente la Valle del Basento e la provincia di Matera ma sarà un attrattore per l’intero territorio regionale con l’ambizione di diventare punto di riferimento per il bacino del Mediterraneo e l’Africa continentale. In Basilicata non è presente alcuna organizzazione registrata, né aeroclub federato né associazione sportiva aggregata che svolge attività di scuola di volo. Nel prossimo decennio, la richiesta di formazione aumenterà con le previsioni di crescita della flotta mondiale di velivoli da trasporto del 4% annuo, che porterà il numero di velivoli da 18.935 a 27.970. Secondo la “Previsione 2012 Piloti e Tecnici” che la Boeing ha presentato nel’International Airshow di Farnborough, entro il 2031 il mondo avrà necessità di 360.000 nuovi piloti di aerei commerciali così suddiviso nei diversi continenti: 85.600 piloti in Asia; 100.900 piloti in Europa; 69.000 piloti in Nord America; 36.100 piloti in Medio Oriente; 42.000 piloti in America Latina; 14.500 piloti in Africa e infine 11.900 piloti in Russia e CSI. L’iniziativa proposta dalla Winfly – continua l’ing. Alfredo Cestari, presidente del gruppo che prende il suo cognome - è frutto della necessità di colmare una lacuna osservata nell’attuale scuola italiana dove nessuno dei titoli di studio rilasciati dagli istituti tecnici con indirizzo aeronautico consente l’accesso diretto ad una professione nel settore. In Italia la previsione di domanda di specialisti di manutenzione aeronautica nei prossimi anni, calcolata sulla base degli indici di crescita del trasporto aereo consolidati, rivela un verosimile raddoppio dei posti di lavoro in ciascuno dei tre comparti rispettivamente formati da: compagnie aeree, aviazione generale, operatori elicotteristi.

mercoledì 24 febbraio 2016

IL PD SULLA MENZIONE LEGAMBIENTE: MOLTO ANCORA IL LAVORO DA FARE, VA RINGRAZIATA SOPRATTUTTO LA CITTADINANZA.

Legambiente ha presentato il dossier Comuni Ricicloni 2015 a Pisticci giovedì 18 Febbraio. L’evento ha avuto ampia risonanza nella nostra città grazie soprattutto al rilievo che il Sindaco Leone ha voluto dare al riconoscimento che Legambiente ha attribuito a Policoro. Il premio in questione, una menzione speciale, è stato riconosciuto alla città per aver “avviato (nel 2015) il porta a porta su tutto il territorio comunale, raggiungendo per lo stesso anno una percentuale di raccolta differenziata del 60%”. La menzione è dunque un riconoscimento dato alla città perché ha iniziato a muovere i primi passi per la RD e non perché “siamo i primi della classe”, come pubblicato dallo stesso Sindaco; infatti, Policoro non era nemmeno iscritta ai Comuni Ricicloni: non poteva, non avendo nemmeno uno dei requisiti richiesti per poter partecipare al dossier. Il primo della classe in Basilicata è il Comune di Montemilone seguito dagli altri 10 Comuni Ricicloni lucani, tutti dislocati nella provincia di Potenza. Resta il fatto che la menzione sia un successo per la cittadinanza policorese cui va il nostro plauso e il nostro riconoscimento. Il Sindaco dovrebbe pensare di più ai cittadini policoresi che stanno differenziando con coscienza, e spesso con difficoltà, ed esser più riconoscente. Un modo interessante di ringraziare, potrebbe essere la creazione di premialità per le famiglie virtuose da affiancare ai controlli, ancora molto imprecisi, e alle relative sanzioni. Tra i premi ci permettiamo di suggerire un abbassamento della tariffa, alta davvero in maniera esosa, da attribuire anche qualora non si possa fare affidamento sugli incassi delle multe per inadempienza della ditta Tradeco (come succede ancora a Gennaio 2016). Vogliamo che nei prossimi anni anche Policoro possa vantare un vero premio di Comune Riciclone, ma ad oggi è ancora lungo il cammino verso il 70% di RD, verso la diffusione del compostaggio della frazione umida, verso la riduzione della produzione di rifiuti che passa innanzitutto attraverso una profonda riflessione culturale. Ora a sostenere questo cammino è intervenuto il nuovo Piano Gestione Rifiuti, recentemente presentato dal Presidente Marcello Pittella unitamente all’assessore regionale Berlinguer: nel dispositivo si individuano alcuni obiettivi strategici come l’incremento della RD, l’uso del riciclo del rifiuto e del compostaggio di comunità per ridurre la cubatura dei rifiuti da discarica. Chiediamo al Sindaco Leone di esprimere innanzitutto il suo riconoscimento alla cittadinanza, di spiegare con chiarezza quali siano le motivazioni dell’alto costo della raccolta e anche quali siano le strategie dell’amministrazione per il futuro. In particolare, alla luce della recentissima presentazione del PGR, vogliamo conoscere quale sia il pensiero dell’amministrazione Leone circa gli impianti di compostaggio cittadino, consigliati anche da Legambiente per la riduzione della spesa e per la salvaguardia dei territori a rischio desertificazione.

Il Circolo PD di Policoro

CONTROLLI SULLE ATTIVITÀ EDILIZIE NEL COMUNE DI MATERA – IL CORPO FORESTALE DELLO STATO DENUNCIA SEI PERSONE

Il personale del Comando Stazione Forestale di Matera mantiene alta l’attenzione per reprimere gli abusi edilizi commessi nella propria circoscrizione. Durante tale attività, i forestali hanno costatato che in località “Papalione”, nel comune di Matera, una persona ha realizzato due locali in metallo, cemento armato e legno, in assenza di permesso di costruire e nulla osta idrogeologico. La superficie complessiva dei due manufatti abusivi è di circa 50 metri quadri. Uno dei locali è adibito a ricovero di equini. I lavori per la realizzazione del secondo locale erano in fase di ultimazione. I forestali hanno denunciato a piede libero l’autore dell’abuso, a carico dello stesso è stata anche elevata una sanzione amministrativa poiché i manufatti sono stati realizzati su aere sottoposta a vincolo idrogeologico in assenza del prescritto nulla osta regionale. Altro abuso edilizio è stato accertato dai forestali in località “Lama di Pepe”, nel comune di Matera, ove sono stati realizzati manufatti metallici, adibiti a depositi di attrezzi agricoli, in assenza del prescritto permesso di costruire. Per questa violazione è stato denunciato a piede libero il proprietario dell’area sulla quale sono stati realizzati i manufatti. Da un altro controllo effettuato dai forestali della Stazione di Matera in loc. “Serra d’Alto”, sempre nel comune di Matera, a seguito di ricezione di un esposto, è emerso che su un fondo agricolo è stato costruito un manufatto metallico adibito a deposito di attrezzi agricoli. Anche per queste violazioni è stato denunciato a piede libero il proprietario dell’area sulla quale è stato realizzato il manufatto. Da ulteriori controlli effettuati dai forestali in località “Torre Spagnola”, in agro di Matera, è emerso che in una azienda zootecnica nella quale erano stati realizzate stalle, abitazioni e depositi in assenza di permesso di costruire, condonati successivamente, era stata realizzata abusivamente altra tettoia estesa circa 300 metri quadri per adibirla a fienile. I forestali hanno identificato e denunciato anche l’autore di questo abuso edilizio. Sempre in località “Torre Spagnola”, presso altra azienda agricola, i forestali hanno accertato che sono stati realizzati quattro locali in lamiera sorretta da strutture portanti metalliche e un locale in tufo e cemento, tutti realizzati in assenza di permesso di costruire. I forestali hanno identificato l’autore di questi abusi e lo hanno denunciato a piede libero alla Procura delle Repubblica presso il Tribunale di Matera. Effettuati controlli dei forestali anche in località “Grottapignata”, nel comune di Matera, ove è stata riscontrata la presenza di un capannone metallico di circa 100 metri quadri, adibito a deposito attrezzi e macchinari, realizzato in assenza di permesso di costruire. Il manufatto non autorizzato è stato costruito su un piazzale realizzato abusivamente con rifiuti costituiti da terre e rocce da scavo, per il quale era stata trasmessa altra notizia di reato alla Procura delle Repubblica presso il Tribunale di Matera. Per gli abusi edilizi è stato denunciato il titolare dell’impresa edile proprietaria del piazzale e del sovrastante manufatto abusivo. Sono in corso ulteriori accertamenti, con il prezioso ausilio delle fotografie aeree presenti nelle banche dati del Corpo Forestale dello Stato, per verificare se analoghi abusi siano stati effettuati sulle aree rurali del comune di Matera.

CONFARTIGIANATO: IN PROVINCIA DI POTENZA SOLO 119 BOTTEGHE DI ANTICHI MESTIERI

Favorire la trasmissione di competenze specialistiche verso i giovani, il ricambio generazionale e stimolare la nascita di una nuova imprenditoria, i processi di innovazione e di internazionalizzazione delle imprese, nonché lo sviluppo di reti su base locale: sono gli obiettivi per i quali Confartigianato sostiene e condivide il progetto “Botteghe di Mestiere e dell’Innovazione” gestito da Italia Lavoro pur nella consapevolezza che il numero di tirocini in Basilicata sarà limitato. Gli antichi mestieri – sottolinea una nota di Confartigianato - stanno scomparendo: in provincia di Potenza sono rimaste solo 119 ditte artigiane storiche che corrispondono allo 0,7% del numero complessivo di imprese italiane di antichi mestieri secondo un rapporto della Camera di Commercio di Milano che ha fatto un censimento sugli albi delle Cciaa di tutte le regioni. Le figure a rischio estinzione sono quelle dell’arrotino ambulante, del calderaio stagnino che ripara le pentole, dell’artigiano del rame, del calzolaio, del maniscalco per cavalli da corsa o bovini, di chi costruisce canestri o ripara ombrelli , mentre le aziende più numerose che resistono alla “crisi di vocazioni artigiane” sono quelle dei falegnami, dei calzolai e dei corniciai, e reggono bene anche imprese che lavorano il rame e il ferro. Ma, ad esempio, l'antico mestiere del fornaio - commenta Antonio Miele, presidente Confartigianato - non batte la fiacca, anzi secondo le stime di Confartigianato, i fornai sarebbero la seconda categoria più trascurata dai giovani in cerca di lavoro, dopo gli installatori di infissi e serramenti. I giovani, complici talvolta le normative di settore, troppo spesso sono stati disincentivati dall'apprendimento di certi mestieri come il panificatore. Questo antico e ben remunerato mestiere sta andando a scomparire per mancanza di candidature, lavoro duro, faticoso specie per gli orari e i turni notturni. Altri comparti che per Confartigianato hanno un mercato sono: abbigliamento, ristorazione, artigianato artistico, grande distribuzione organizzata, legno, meccanico, stampa, innovazione e artigianato digitale (realtà produttive che utilizzano tecnologie e strumenti innovativi quali stampa 3D, software dinamici, tecnologie di “open hardware”, lavorazioni digitali quali il taglio laser e la fresatura a controllo numerico). Per quanto riguarda le attività da promuovere le Botteghe ‘di filiera’ che coinvolgono aziende integrate in senso verticale operanti nell’intero ciclo di vita di un prodotto dei settori abbigliamento/moda, agroalimentare-enogastronomia-ristorazione, legno-arredocasa e quelle dell’artigianato digitale che impiegano tecnologie digitali per la fabbricazione di nuovi prodotti o per lo sviluppo di processi produttivi non convenzionali, con particolare riferimento a: modellizzazione e stampa 3D; strumenti di prototipazione elettronica avanzata e software dinamici; tecnologie di “open hardware”; lavorazioni digitali quali il taglio laser e la fresatura a controllo numerico. “Oggi – aggiunge Antonio Miele, presidente Confartigianato - domina un modello culturale che contrappone il sapere al saper fare, la conoscenza teorica alle competenze tecniche e pratiche. Con il risultato che i giovani non trovano lavoro e le aziende non riescono ad assumere lavoratori. La situazione è addirittura paradossale: da un lato gli imprenditori non riescono a trovare manodopera qualificata, dall’altro abbiamo un esercito di giovani tra 15 e 29 anni disoccupati. La nostra azione, il nostro impegno sono pertanto finalizzati alla formazione rafforzando l’apprendistato in bottega e all’occupazione, con l’intenzione di far avvicinare i giovani al mondo dell’artigianato e il risultato ci rende orgogliosi, soprattutto di poter offrire un’opportunità ai giovani”.

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